Templi antichi per tre divinità a Enna

Templi antichi per tre divinità a Enna

I tre antichi templi giganteschi a Enna.
Che fine hanno fatto?

di Angelo Severino ©

Templi antichi. La mitologia ci racconta che un giorno Dèmetra (Cerere), figlia di Zeus e sorella di Plutone, per sottrarre la giovane e bellissima figlia Kore (Proserpina) dalle voglie sessuali di Apollo e di Marte, la condusse in Sicilia, a Enna, luogo ritenuto abbastanza sicuro dove nasconderla. La fanciulla, mentre era impegnata a raccogliere fiori sulle rive del lago di Pergusa, venne notata dallo zio Plutone, dio degli inferi, uscito improvvisamente dalle viscere della terra perché bruciava dal desiderio di possederla. Appena la intravide si precipitò da lei. Vedendolo così nero e gigantesco, con quegli occhi di fuoco e le mani protese ad artigliarla, Proserpina fu colta dal terrore e cercò di fuggire. Ma Plutone l’afferrò, la pose sul carro e scomparve con la nipote, inghiottito da una grotta lì vicino.

A Enna, secondo Marco Tullio Cicerone, anticamente esistevano tre grandi e famosi templi dedicati uno a Cerere, uno a Proserpina e uno a Trittolemo. Erano così enormi che era impossibile trasportarli e persino demolirli.

Trittolemo era colui che aveva riferito a Dèmetra dove si trovava prigioniera Proserpina e per questo aveva ricevuto come riconoscenza il dono di una nuova pianta che la chiamò frumento. Per diffondere nel mondo la coltivazione del grano, Trittolemo cominciò a girare utilizzando un carro provvisto di due ruote e sedendo su di un trono con le spighe in mano. Cerere, Proserpina e Trittolemo erano dunque tre personaggi molto popolari e divinizzati dagli abitanti non solo ennesi ma anche da tutti i devoti siculi e del Mediterraneo

Che fine avranno fatto i tre giganteschi templi?

«Gli ennesi – sosteneva Cicerone – credono che Cerere abiti presso di loro, così che mi sembravano non cittadini di quella città, ma tutti sacerdoti, tutti abitanti e ministri della dea». Seguendo le indicazioni dello stesso scrittore, possiamo scoprire dove esattamente erano stati costruiti a Enna i giganteschi templi a loro dedicati.

Il santuario di Cerere era situato sull’omonima rocca in prossimità del Castello di Lombardia e oggi non esiste più perché sprofondato all’intero delle stessa rocca, mentre i suoi immensi tesori si sono sparpagliati e nascosti lungo lo strapiombo che si affaccia allo svincolo di Enna dell’autostrada Catania-Palermo.

Per approfondire quest’ultimo argomento leggere Cerere. Nel tempio di Enna nascosto un immenso tesoro.

Sul tempio di Proserpina, o meglio sui suoi ruderi, fu costruita l’attuale chiesa di San Cataldo (che si trova nel centro storico di Enna) e ancora oggi, sia dalla parte esterna sia dall’interno, si possono intravedere le strutture dell’antica costruzione dedicata alla figlia di Cerere.

Il grande edificio sacro dedicato a Trittolemo si trovava nella zona del quartiere Monte in prossimità della scuola media Garibaldi. Nell’osservare la vicina Torre Ottagona, erroneamente chiamata “Torre di Federico”, possiamo notare come le pietre utilizzate per la sua fabbricazione non sono tutte della stessa tipologia e questo perché i grossi massi furono in parte recuperati e presi dal tempio di Trittolemo e, quando questi finirono, furono utilizzati anche quelli rimasti dal crollato tempio di Cerere.

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