Grande Blek e la lotta del Popolo Siciliano

Grande Blek e la lotta del Popolo Siciliano

Grande Blek icòna di libertà
e di indipendenza
per il Popolo Siciliano

Il Popolo Siciliano e Grande Blek

Grande Blek – Ora vediamo in faccia costui! È un bianco, come sospettavamo!
– Sei un autentico ufficiale inglese, vero?
– Sì… capeggiavo gli uomini lince per terrorizzare la popolazione della regione e… ridurla sotto la dominazione inglese!
– Ora sconterai i tuoi delitti! Al processo ti condanneranno a diversi annetti di carcere!
– Portatelo in prigione!

Grande Blek o Blek Macigno rappresentava negli anni ’50 e ’60 un personaggio coraggioso e leale a capo dei Trappers, rivoluzionari che lottavano con audacia i dominatori inglesi nell’America del Settecento che nelle epiche strisce settimanali erano chiamati le famigerate Giubbe Rosse. Blek utilizzava il suo fucile Kentucky e usava spesso anche la sua forza fisica quando combatteva non solo contro gli inglesi ma ancora contro i pirati e i comuni mascalzoni.

Il Popolo Siciliano e Grande Blek

Blek Macigno (con la sua forza e lealtà) insieme al professor Occultis (con il sapere della sua intelligenza) e il giovane Roddy (il ragazzo con le lentiggini, con la spregiudicatezza della sua gioventù) sono i tre protagonisti del fumetto che lottavano per la libertà e l’indipendenza dagli inglesi. Le strisce settimanali di Grande Blek raccontavano e insegnavano a noi ragazzi degli anni Sessanta, e prima di quel nefasto ’68, che bisognava ribellarsi e lottare fino in fondo per riappropriarsi della propria Terra sottomessa agli invasori. Ecco perché il Grande Blek è icona di libertà e di indipendenza per il Popolo di Sicilia colonizzato nel 1860 dagli stranieri garibaldini.

Oggi il rischio che corre la Sicilia è di essere nuovamente colonizzata dal Garibaldi di turno, dal pensiero leghista di Salvini. Oggi la Sicilia, mai come ora, ha urgente bisogno del suo Grande Blek che possa far uscire i Siciliani dal lungo letargo e dall’apatia, in cui sono stati costretti a vivere e a sopravvivere, e finalmente ritrovare la gioia d’indipendenza e libertà che ebbe sotto Federico III, il grande re di Sicilia.

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