La canna sicula servì per costruire la Torre di Enna

La canna sicula servì per costruire la Torre di Enna

La canna sicula è stata finalmente ritrovata
dal giornalista Angelo Severino,
da Fabrizio Natanaele Severino
e dai suoi collaboratori.

Angelo Severino ha segnalato il ritrovamento
alla Procura di Enna che ha aperto
un fascicolo su di essa.

La canna sicula, dopo essere stata scoperta negli anni Settanta da Umberto Massocco all’interno della Torre ottagonale di Enna, se ne erano poi perse le tracce.

di Francesco Librizzi ©
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Continua a far discutere la denominazione della Torre di Federico, all’interno dell’omonima Villa. Secondo Angelo Severino, giornalista e cultore di storia locale, la Torre non sarebbe stata edificata dall’Imperatore svevo Federico II, ma risalirebbe a circa tremila anni fa.

Un’ipotesi seguita da tempo dallo stesso Severino che adesso dopo anni di ricerche ha finalmente individuato, in collaborazione con Fabrizio Natanaele Severino (Zenit Security) e altri appassionati di storia, il luogo dove si trova l’antichissima “colonna marmorea metrica campione”, unica al mondo per la sua importanza storica e scientifica. Del ritrovamento è stata informata lo scorso 10 luglio 2019 la Procura di Enna che ha aperto un fascicolo sul reperto.

La colonna marmorea era stata scoperta negli anni Settanta durante uno scavo archeologico all’interno della Torre ottagonale di Enna. Il reperto era stato poi consegnato dallo studioso palermitano Umberto Massocco alle autorità locali. Da quel giorno se ne erano perse le tracce.

La colonna marmorea realizzata dai Siculi, meglio conosciuta come “canna sicula”, fu realizzata con lo scopo di determinare la costruzione della Torre ennese. La canna, inoltre, rappresenta, come ha scritto Angelo Severino nel suo ultimo libro “La verità sulla Torre ottagonale di Enna”, il primo sistema di misura nel Mediterraneo.

«L’antichissima colonna marmorea metrica campione, contenente la scanalatura della canna sicula da 2,10 metri, ossia da 8 palmi, con i relativi sottomultipli incisi nei trapezi concentrici sarebbe l’ultimo tassello mancante – ha precisato Severino – per completare la storia dell’Umbilicus Siciliae, dell’osservatorio astronomico e geodetico risalente al periodo prima dei Greci. Questo ritrovamento dimostrerebbe che la Torre ottagonale di Enna fu costruita dai Siculi-Etruschi arrivati in Sicilia tremila anni fa».

Sulla colonna marmorea metrica esistono diverse pubblicazioni scientifiche e articoli su giornali di quel periodo che Angelo Severino ha recuperato e che sono consultabili presso il suo archivio. Umberto Massocco ne parlò anche a Lucca durante il congresso organizzato nel 1974 dalla Società Italiana di Fotogrammetria e Topografia. La relazione fu pubblicata in un bollettino ufficiale della SIFET, di cui una copia è consultabile presso la biblioteca comunale di Enna.

«Dopo il ritrovamento abbiamo informato – commenta Severino – la Procura della Repubblica di Enna affinché l’importante e antichissimo reperto archeologico fosse tutelato da eventuali atti di vandalismo. Ci auguriamo che quanto prima la colonna marmorea venga rimessa nel posto dove fu ritrovata, ossia dentro la Torre ottagonale di Enna, al fine di essere studiata da quegli storici autentici e appassionati di cose antiche. A tal proposito – conclude Severino – sono stati molti gli studiosi, anche dall’estero, che ci hanno richiesto come poter visionare la colonna marmorea metrica sicula».

Leggi l’articolo in PDF pubblicato su LA SICILIA del 13-11-2019

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