M5S. No alla UniMirello

M5S. No alla UniMirello

Facoltà di Medicina a Enna
M5S: NO all’università UniMirello

Pubblichiamo il comunicato stampa del Gruppo M5S all’Assemblea Regionale Siciliana.

29 ottobre 2015 – Si è concluso il vertice in sala Rossa all’Ars al quale hanno preso parte rappresentanti e studenti di Medicina dei tre atenei siciliani di Catania, Messina e Palermo. All’incontro hanno partecipato anche i deputati del M5S Giancarlo Cancelleri e Stefano Zito. I deputati Cinquestelle sono chiari: “No alla facoltà di Medicina a Enna”. E, adesso, anticipano anche una mozione da discutere con urgenza in Aula a firma della deputata Valentina Zafarana che aveva presentato un’interpellanza sullo stesso oggetto, due mesi fa all’Ars. Anche i portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera e al Senato, in questi mesi, hanno interrogato direttamente i Ministri dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e della Salute, in ordine alla convenzione tra l’università rumena di Galati, “Dunarea de Jos” e la Regione Siciliana, finalizzata all’attivazione, appunto, di un corso di laurea in Medicina.

«Non avalleremo mai la prepotenza e l’irresponsabilità, – afferma la deputata Zafarana – l’attivazione di questi corsi crea un precedente oscuro per la formazione in questo Paese. Anche il Miur ha diffidato per ben tre volte la Kore, l’ultima diffida è stata presentata proprio ieri direttamente alla Procura». E, infatti, nessun test di ingresso è stato previsto. «L’UniMirello – aggiunge Zafarana – è un’università per ricchi, è sufficiente poter sostenere la retta annuale di 9 mila euro ed ecco composta la nuova classe di medici nella nostra Regione”.

Interviene Cancelleri: «Sia ben chiaro, non siamo contrari alla liberalizzazione degli accessi alle facoltà ma questo non è il metodo. Se di numero programmato si deve parlare, la programmazione è un aspetto fondamentale. E, comunque, non possono vincere becere logiche esclusivamente economiche. Un tale percorso necessita di un monitoraggio, bisogna partire da una seria pianificazione e ricognizione di quali e quante professionalità servono alla nostra Nazione. I governi, nazionale e regionale, devono lavorare ad uno studio che ci consenta di creare un piano formativo universitario e professionale cucito sulle nostre esigenze».

«Non dimentichiamo la figura che spicca al centro di tutto, quella di Vladimiro Crisafulli, – conclude l’altro deputato Cinquestelle Stefano Zito – infatti, il coordinatore provinciale del Pd, ex senatore, nonché amministratore delegato della Fondazione Proserpina che si è attivata per l’accordo con l’Università romena, non ha badato alle tre diffide targate Miur, non ha dato ascolto nemmeno agli uomini del suo stesso partito, ministro e sottosegretario, che intimavano il blocco dei corsi. Ma, soprattutto, non ha fatto caso al fatto che lo stesso ospedale di Enna non possedesse le caratteristiche per ospitare una facoltà di Medicina e Chirurgia; all’Umberto I mancano infatti le unità operative delle chirurgie specialistiche. Ma questi ‘dettagli’ sono passati inosservati anche al governo regionale e all’attuale assessore alla Sanità Gucciardi che hanno firmato tutte le convenzioni del caso».

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