Indipendenza della Sicilia. Ecco chi non volle

Indipendenza della Sicilia. Ecco chi non volle

Indipendenza della Sicilia.
Ecco chi non volle

Accadde tutto nell’incontro svoltosi segretamente all’Hotel Excelsior di Palermo in data 18 dicembre 1943

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di Giuseppe Scianò ©
Coordinatore Centro Studi “Andrea Finocchiaro Aprile”
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Indipendenza della Sicilia. Il 14 febbraio del 1944, per disposizione degli Stati Uniti d’America, rappresentanti dall’AMGOT, Allied Military Government of Occupied Territory (Governo Militare Alleato dei Territori Occupati), la Sicilia tornò sotto l’amministrazione civile del Regno d’Italia, il cui Capo del Governo era il maresciallo Pietro Badoglio.

Avveniva, cioè, che di fatto venisse negato al Popolo Siciliano il diritto di esprimersi, con l’apposito referendum, sull’indipendenza della Sicilia. Un diritto, quest’ultimo, compreso fra i princìpi ispiratori che avevano portato alla fondazione della Società delle Nazioni e che veniva ribadito negli accordi stipulati, di volta in volta, con le Nazioni e gli Stati che avevano aderito alla grande alleanza internazionale promossa dagli USA per combattere contro l’Asse “Roma-Berlino-Tokio” che faceva capo a Hitler e che comprendeva anche il Regno d’Italia.

Va anche detto che, con questo spirito, il diritto all’autodeterminazione e quello a un referendum specifico erano stati (e continuavano a esserlo) reclamati a gran voce dalla stragrande maggioranza dei Siciliani.

Non vorremmo, altresì, sottovalutare la circostanza, spesso trascurata, in base alla quale, nel dicembre del 1943, era arrivato agli Alleati il veto del dittatore sovietico Stalin a ogni ipotesi di indipendenza della Sicilia. Il veto di Stalin sarebbe stato poi notificato anche ai dirigenti del Partito Comunista Siciliano dal Ministro plenipotenziario Andrej Wischinsky, nell’incontro svoltosi segretamente all’Hotel Excelsior di Palermo, in data 18 dicembre 1943, a tarda sera.

Indipendenza della Sicilia. Ecco chi non volle

Insomma, si confermava, ancora una volta, che l’indipendenza della Sicilia, della Repubblica Siciliana, sarebbe stata un fatto così importante da costringere le Potenze Alleate a contraddirsi vergognosamente e a commettere qualsiasi tipo di violenza (politica, militare, morale e via dicendo) pur di stroncare, senza possibilità di appello, il risorgente indipendentismo Siciliano. E di impedire, ovviamente, lo svolgimento di qualsiasi tipo di referendum.

Nel ricordare la data del 14 febbraio del 1944, anniversario del passaggio della Sicilia sotto le “grinfie” del Governo Badoglio, il Centro Studi “Andrea Finocchiaro Aprile” ritiene doveroso sottolineare che le difficoltà, i veti, le persecuzioni, le violazioni dei diritti umani non riuscirono a fermare né a rallentare la lotta indipendentista, democratica e di massa, che il Popolo Siciliano, con la guida di Andrea Finocchiaro Aprile, aveva intrapreso. Anzi ne rafforzarono l’ardore, lo spirito di sacrificio e le motivazioni.

In quel febbraio del 1944, pertanto, non si chiuse il dibattito sulla Questione Siciliana, anzi se ne riaprirono drammaticamente i termini, come avrebbero dimostrato gli eventi successivi.

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