Gratteri ai futuri magistrati: lavorate e non arricchitevi

Gratteri ai futuri magistrati: lavorate e non arricchitevi

Gratteri nella sua “lectio magistralis”:
I concorsi si vincono grazie a una seria
preparazione universitaria

Nicola Gratteri
alla Kore di Enna

di Francesco Librizzi e Angelo Severino ©
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7 dicembre 2017 – «Oggi le famiglie ‘ndranghetiste gestiscono circa l’80% del traffico di cocaina in tutta Europa e montagne di soldi». Ad affermarlo è stato Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, durante un incontro organizzato martedì dalla facoltà di giurisprudenza presso l’università Kore di Enna.

«Se avessimo un codice di procedura penale più funzionale e una classe politica più onesta, nel giro di un decennio potremmo abbattere la criminalità mafiosa del 70%».

È stata abbastanza incisiva la sua “lectio magistralis” che, per circa tre ore, ha coinvolto i futuri “uomini di legge”. Rivolgendosi ai presenti, ha raccomandato loro che è molto importante studiare seriamente perché «dallo studio dipende il vostro futuro lavorativo. E i concorsi si vincono grazie a una seria preparazione universitaria».

Gratteri alla Kore con due universitari
Gratteri alla Kore con due universitari

Poi, proprio come fa un buon padre per il proprio figlio ha raccomandato che «arricchirsi a tutti i costi e avere montagne di soldi, non serve perché si diventa avari. E cita, come esempi, alcune categorie professionali. Voi invece dovete studiare per lavorare e per stare in maniera dignitosa. Per vivere a testa alta, non è necessario avere uno stipendio troppo elevato».

«L’etica in una persona – ha proseguito Gratteri – si manifesta anche quando c’è da rifiutare i soldi. Per ricordare le stragi di Falcone e Borsellino ci sono stati dei professionisti che, per salire sul palco degli oratori, si sono fatti pagare. Come ci sono anche dei colleghi, i quali prima di iniziare alcuni convegni pensano, come prima cosa, di compilare il modello per il rimborso dei soldi. Roba da indignarsi! Io invece vi ripeto che basta un lavoro normale per fare vivere la gente dignitosamente».

Per quanto riguarda la ‘ndrangheta il procuratore Gratteri parla chiaro: «È diventata così potente perché un po’ tutti, negli anni passati, l’abbiamo sottovalutata, compresi magistrati e giornalisti. Negli anni ’90 ci siamo impegnati molto per contrastare i Corleonesi e ci siamo dimenticati della criminalità calabrese che, nel frattempo, ha fatto accordi con uomini delle istituzioni».

Ha poi parlato sul rapporto, che negli anni passati, la Chiesa calabrese ha avuto con la ‘ndrangheta e ha continuato dicendo che «in Calabria sono i politici a cercare la malavita per avere da questi interi pacchetti di voti».

Intervista a Nicola gratteri (da: Il Fatto Quotidiano 3.12.2017)
Serie tv sulle mafie? Ragazzi imitano i personaggi

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