Baggianate nordiste e anche razziste

Baggianate nordiste e anche razziste

Baggianate nordiste

Mentre i pugliesi piangono i morti
il Nord razzista ride e si compiace

di Angelo Severino ©

 

«20 terroni deceduti e circa 35 feriti gravi. Questa è la grande notizia che ho appena sentito. 20 morti non sono tanti, ma è pur sempre meglio di niente. Che Dio benedica i malfunzionamenti e i disagi che affliggono sempre più la terronia».

A scriverlo sul suo profilo Facebook è un certo Giorgio Cutrera (ammesso che si chiami realmente così) subito dopo il grave incidente ferroviario che intorno alle 11 dello scorso 12 luglio ha visto coinvolti due treni sulla tratta Ruvo-Corato della Bari Nord e che ha causato finora (nel momento in cui scriviamo) la morte di 27 persone, fra pendolari e studenti, e una cinquantina di feriti.

Prima che Facebook oscurasse il profilo di Cutrera, la cosa impressionante è che il post razzista ha fatto registrare ben 431 condivisioni e tantissimi “Mi piace” nonché “emozione risata”. Ma in rete ci sono altre baggianate nordiste e razziste di cattivo gusto a proposito del disastro ferroviario come, ad esempio, del tipo: “Vieni a scontrarti in Puglia”.

Tutto questo non dovrebbe scandalizzarci più di tanto perché, non nascondiamolo dietro l’ombra di un dito, il Nord e la gente del Nord è razzista, continua a essere razzista, nei confronti del Sud e del Popolo Siciliano. E non dovrebbe ingannarci il fatto che la nuova Lega Nord e il Salvini (il lupo mascherato da agnello) si siano improvvisamente convertiti all’antirazzismo. No e poi mai. Lo testimonia chi abita al Nord, assistendo ogni giorno all’intolleranza nordista verso chi ha origini sudisti.

Nel maggio 2013 pubblicammo un articolo dal titolo: Fratelli italiani? Macché, nemmeno nostri fratellastri sono! Ricordammo come l’antisiciliano Massimo Giletti commentava in televisione l’alluvione del 1 ottobre 2009 a Giampilieri. E mentre la Sicilia piangeva i suoi morti, Giletti, con il suo sorriso irrispettoso, ebbe a dire: «Quella di Messina è stata una tragedia che non ha smosso il cuore degli italiani, prova ne è stata il fatto che non sia partita nessuna sottoscrizione nelle trasmissioni televisive e che il minuto di silenzio negli stadi non è stato rispettato. Gli italiani non si sentono vicini a questa tragedia perché i Siciliani stessi ne sono i responsabili».

[ Clicca qui per Fratelli italiani? Macché, nemmeno nostri fratellastri sono! ]

La stampa, soprattutto i quotidiani “Libero” e “Il Giornale”, le televisioni (vedi La7) e l’informazione in generale nonché esponenti della cosiddetta cultura non fanno hanno che inculcare, con messaggi subliminali di vario tipo, il senso del razzismo verso i meridionale e i siciliani in particolare.

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