Stato di polizia. Ci siamo quasi vicino!

Stato di polizia. Ci siamo quasi vicino!

Stato di polizia.
Ci siamo, quasi!

Nello Stato di polizia, o di emergenza, che stiamo vivendo oggi, in tempo di Covid-19, è lo Stato che sta controllando ogni nostro aspetto del vivere sociale, economico e culturale.

di Angelo Severino ©

Ad Arezzo la polizia municipale ha l’ordine di controllare quanto cibo da asporto viene acquistato dalle famiglie e di agire di conseguenza in caso di porzioni eccessive. Al quotidiano “La Nazione” Aldo Poponcini, comandante della polizia locale di Arezzo, ha dichiarato che:

«I miei agenti andranno a controllare le quantità dei prodotti da asporto: se c’è cibo per quindici o venti persone, è chiaro che sia destinato a un pranzo o a una cena di familiari e amici con gente radunata ben al di là del consentito. E agiremo di conseguenza».

Siamo, dunque, in “Stato di polizia”, o di emergenza, e nemmeno ce ne accorgiamo? Per la Treccani è “un tipo di Stato che rappresenta la più compiuta forma evolutiva dei regimi assolutistici”, caratterizzato (aggiungo io) dalla mancanza di libertà politica e dall’uso repressivo delle forze di polizia.

Il primo atto politico che fece Hitler appena eletto fu di dichiarare lo stato di emergenza o di polizia, tanto che in Germania cessò ogni libertà individuale. E sappiamo bene come andò a finire!

Nello Stato di polizia, o di emergenza, che stiamo vivendo oggi, in tempo di Covid-19, è lo Stato che sta controllando ogni nostro aspetto del vivere sociale, economico e culturale. Nell’adottare sempre più nuove misure restrittive nei confronti dei diritti e delle libertà personali, lo Stato sta impedendo, di fatto, ai cittadini di lavorare e quindi di bloccare l’attività economica. È impedita anche la libertà di circolazione fuori e dentro i confini regionali e persino sulla famiglia stessa!

Tutte queste misure di emergenza (dicono provvisorie, ma secondo alcuni sarebbero prove generali per testarle sulla popolazione e adottarle per i prossimi decenni) hanno inciso sulla nostra vita in un modo che mai ci saremmo potuti immaginare. E, intanto, i contagi aumentano e i decessi per complicanze covid sembrano non fermarsi. A questo punto c’è da chiedersi seriamente se in Italia, e nel mondo, ci sia qualcosa (o qualcuno) che impedisca al virus di bloccarsi definitivamente!

Come le misure restrittive, di emergenza, di Stato di polizia, non stanno fermando il diffondersi del virus, così i vaccini serviranno a poco o a niente perché preparati in tempi brevi e senza alcuna effettiva sperimentazione! Ma sui vaccini è un discorso a parte che, per adesso, preferiamo volutamente tralasciare.

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